Rischio chimico

Negli ambienti di lavoro implicanti l’utilizzo di sostanze pericolose per la sicurezza dei lavoratori è necessario effettuate la valutazione del rischio chimico: il datore di lavoro è tenuto a determinare in via preliminare l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro.

In base a quanto stabilito dall’art. 223 del D.Lgs. 81/08, per garantire la salute e sicurezza dei lavoratori egli deve considerare i seguenti fattori:

  • caratteristiche di pericolo degli agenti chimici;
  • informazioni inerenti le sostanze/miscele pericolose, tramite  schede di sicurezza;
  • livello, tipo e durata dell’esposizione;
  • scenari lavorativi implicanti l’utilizzo e presenza  di tali sostanze, compresa la quantità degli stessi;
  • valori limite di esposizione professionale o valori limite biologici;
  •  misure preventive e protettive adottate o da adottare;

Per la prevenzione e protezione del rischio chimico, andranno quindi adottate misure generali e/o specifiche, in base a quanto stabilito dagli articoli 224 e 225 del Testo Unico.

Misure generali:

  • fornitura di dispositivi di protezione individuali idonei per il lavoro specifico, e attrezzature di sicurezza  
  • riduzione del personale esposto al minimo ottenibile
  • riduzione della durata di esposizione al minimo ottenibile;
  • misure igieniche adeguate;
  • riduzione delle quantità di sostanze presenti in ambiente lavorativo al minimo ragionevolmente ottenibile tenendo conto della necessità lavorativa;
  • metodi di lavoro appropriati, comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, immagazzinamento e trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi (e dei rifiuti che contengono agenti chimici).

Misure specifiche:

  • progettazione di specifici processi lavorativi e controlli tecnici
  • specifiche misure di protezione alla fonte del rischio;
  • sorveglianza sanitaria dei lavoratori.

La valutazione del rischio chimico deve, quindi, considerare le principali vie di esposizione, in particolare quella respiratoria per inalazione e quella per assorbimento cutaneo.

MODELLI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO

Si fa uso di modelli di riferimento che utilizzano algoritmi che assegnano un punteggio ai diversi fattori in esame: quantità, durata, modalità dell’esposizione, pericolosità, ecc. ai fini della valutazione del rischio chimico.